Scienziati in azienda

Da oggi il nostro blog si apre anche alle recensioni di libri in tema.

Ci piace segnalare qui, appena pubblicato, Scienziati in azienda, di Carlo Barbera, Senior Project Manager, Corporate R&D presso un’azienda farmaceutica.

Pentothal, Prozac, Brufen, Ventolin…

Prodotti diventati di uso comune che si sono resi indispensabili per la cura di importanti patologie. Sono tutti nati dal lavoro di scienziati dediti alla ricerca costante di terapie in grado di migliorare la vita di milioni di persone. Uomini e donne straordinari, accomunati da una caratteristica: essere al servizio dell’industria farmaceutica, fatto che spesso li ha relegati all’anonimato, visti in maniera diversa dai ricercatori accademici, come fossero in qualche modo inferiori ai loro colleghi universitari.

Attraverso i loro racconti, ciascuno nato dall’integrazione di diverse fonti e caratterizzato dagli avvenimenti che hanno segnato la vita del protagonista, si ripercorrono gli eventi che hanno contraddistinto oltre un secolo di storia dell’industria farmaceutica: dagli esordi di farmaci che hanno permesso di trovare cure a malattie prima considerate intrattabili alla nascita delle Big Pharma, dall’evoluzione della tecnologia alla crescita della conoscenza medica e scientifica.

Partendo dalla fine dell’Ottocento con l’invenzione dell’Aspirina fino ad arrivare ai giorni nostri con il vaccino contro il coronavirus, il libro racconta venticinque scienziati che, con le loro scoperte, hanno cambiato per sempre la storia della medicina e della società.

Le “storie” di questi scienziati sono avvincenti. L’autore ha scelto la narrazione in prima persona, come se fossero loro stessi a raccontarsi. E questo permette al lettore un maggior coinvolgimento, come se potesse partecipare alle loro vite, essere lì nel momento della scoperta, magari casuale (perché, si sa, il destino ci mette sempre la sua). È il caso di Gerhard Domagk, che sperimentò il Prontosil sulla piccola Hilde, la sua bambina, che scendendo le scale con un ago in mano se lo era infilato nel palmo: una banale puntura cui era seguita una grave infezione. Per altro, il Prontosil (il primo chemioterapico antibatterico sviluppato in commercio), Domagk lo stava studiando da tempo, giusto per dire che il destino può ben poco se dietro non c’è ricerca, lavoro, appassionata dedizione alla causa.

O il caso di Özlen Türeci, che con il marito, Uğur Şahin, ha realizzato il vaccino anti-Covid 19 Comirnaty. I due, che un giorno del 2002, all’ora di pranzo, avevano lasciato brevemente il laboratorio per andare all’anagrafe  e sposarsi, prima di rimettersi i camici da laboratorio e tornare subito al lavoro, stavano lavorando a un progetto di ricerca sull’immunoterapia per le cellule tumorali. Quando capirono cosa stava succedendo a partire dai primi focolai a Wuhan, chiamarono il presidente di BioNTech per dirgli che da quel preciso istante ogni risorsa dell’azienda sarebbe stata dedicata a combattere un virus. Sappiamo tutti come è andata a finire e quanta gratitudine dobbiamo loro.  

Questo libro vuole essere un omaggio a dei personaggi che, con il loro lavoro, hanno saputo cambiare profondamente gli stili di vita e la nostra cultura e che, spesso, sono rimasti sconosciuti al pubblico per il loro lavoro dietro le quinte, per l’epoca in cui hanno vissuto, o per il semplice fatto di lavorare per la “sporca industria”; ma vuole anche rendere omaggio a tutti quei ricercatori che hanno contribuito e contribuiscono, come tanti “militi ignoti”, ad aggiungere tasselli di conoscenza che costituiscono le basi per la prossima scoperta essenziale, in grado di spingere più avanti le frontiere della salute.

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...