Uso del corsivo

Il corsivo si usa per evidenziare frasi o parole in relazione alla loro rilevanza nel testo, così come per i titoli dei libri, dei periodici, dei film. Ma, e questo è ciò che più qui ci interessa, lo si utilizza anche per quei termini inglesi (o comunque parole straniere) non di uso comune nella lingua italiana. Qui, un elenco dei termini ormai “sdoganati”, che pertanto non richiedono il corsivo.  In teoria, tutti gli altri andrebbero scritti in corsivo. Tuttavia, vanno fatte alcune distinzioni. In una pubblicazione specialistica, per esempio, per molti termini ormai comuni in un determinato ambito si può accettare l’uso del tondo. Molti termini, poi, conflusicono in una sigla o in un acronimo, per cui – come detto nell’apposita sezione – una volta esplicitata la stessa (con l’equivalente  inglese in corsivo), non verranno più usati. Ricordare che i nomi degli studi clinici e delle associazioni vanno composti in tondo e non in corsivo, trattandosi di nomi propri (e non devono mai essere tradotti).

Quando un termine inglese tecnico o specialistico ricorre molte volte nel testo, lo si può scrivere in corsivo solo la prima volta che ricorre, specie se viene spiegato.

In corsivo si indicano anche i nomi dei microrganismi il cui nome scientifico è in latino, con l’iniziale del primo termine (il genere) in maiuscolo e del secondo (la specie) in minuscolo (per es., Neisseria meningitidis).

Anche per alcune espressioni latine come in vitro, in vivo, ex vivo, in situ viene adottato preferibilmente il corsivo.

Infine, molto importante anche perché è un errore comune, non fare mai uso del corsivo e delle virgolette insieme, l’uno esclude le altre, e viceversa.

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